venerdì 1 marzo 2013

LOMBARDIA

1 VAL MALENCO (SO)
Primo mio corso per fare esperienza e muoversi su ghiaccio e misto AG1 diretto dalla scuola Vagniluca, la meta scelta è stata la Val Malenco in provincia di Sondrio, arrivati a Chiareggio ci siamo incamminati verso il Rifugio Gerli Porro circa 50 minuti di camminamento con gli zaini carichi per passare i cinque giorni e con mia grande sfortuna o incuria nel non pensare a imprevisti si sono formate dietro tutte e due i calcagni delle piaghe enormi, era per me una cosa del tutto strana dato che, sono i scarponi che uso da anni, non mi aspettavo una cosa del genere. Comunque passata la notte metto i Compeed per le vesciche e parto.
1° Giorno 
Dal Rifugio Gerli Porro 1965 mt abbiamo percorso il sentiero che si addentra nel vallone tra le due morene e dato che dovevamo fare manovre su ghiaccio ci siamo fermati in un crepaccio dove gli istruttori si sono divisi e ci hanno fatto prove pratiche queste comprendevano progressione in cordata su ghiacciaio (che abbiamo già preparato all'inizio del ghiacciaio), prove di trattenuta di un compagno caduto in un crepaccio, sosta su neve/ghiaccio, recupero di un compagno tramite paranco semplice, discesa in corda doppia tramite sosta con viti da ghiaccio, e progressione con una sola piccozza facendo una tacca chiamata acquasantiera. La lezione è stata lunga e molto esaustiva dato che muoversi nel ghiaccio e soprattutto affrontare le situazioni di pericolo sono molto importanti. Tornati al rifugio le mi piaghe erano peggiorate e mi facevano sangue con mio dispiacere temevo per il proseguimento del corso anche se la mia tenacia è più forte del dolore.
2° Giorno 
Sveglia alle 4:00 e partenza alle 5:00 destinazione Pizzo Cassandra 3226 mt, non riuscivo a camminare ma ho messo gli scarponi e partito con il gruppo abbiamo preso il sentiero che passa fra le due morene, all'inizio del ghiacciaio ci siamo preparati per l'imbracatura e formando le cordate il mio compagno di cordata e istruttore sezionale era Roberto Basili abbiamo iniziato il lungo percorso che ci ha portato a quota 3097 mt del Passo Cassandra, ero sfinito ed esausto non riuscivo più a sopportare il dolore nei piedi stava diventando un calvario, certo mancava poco per arrivare alla vetta ma sia per non mettere in difficoltà le cordate e non rischiare più del dovuto ho preferito ridiscendere insieme al mio istruttore ed ad un'altro compagno, mentre scendevo per rifare il percorso dell'andata il mio dispiacere era enorme, vedevo gli altri salire verso la vetta ed io a testa bassa tornavo verso il rifugio fra mille pensieri. Al rifugio ho curato al meglio le mie piaghe e non mi sono dato per vinto c'era da fare il giorno seguente Pizzo Rachele.
3° Giorno
Solita sveglia alle 4:00 e partenza alle 5:00 destinazione Pizzo Rachele 2998 mt, stesso problema era proprio complicato camminare e quindi è diventata una vera e propria sfida con me stesso, siamo passati vicino al rifugio Ventina e poi abbiamo proseguito prima di arrivare al ghiacciaio abbiamo preso il sentiero verso sinistra che ci ha portato fino al fondo valle dove iniziava la neve, qui ci siamo preparati per la salita sempre in cordate questa volta mi sono legato insieme al direttore del corso Mirco Ranocchia che mi aveva sostenuto e consolato anche nei giorni precedenti, pur con mille difficoltà dovevo vincere io e abbiamo iniziato la salita verso il Passo Ventina 2675 mt, finito il lungo tratto innevato è iniziato il misto i dolori erano lancinanti ma invece di abbandonare e piangermi addosso ho stretto i denti e sono salito fino al passo, un breve riposo e via verso la vetta mi ritorna il sorriso dopo un tratto abbastanza facile ci troviamo a passare su passaggi di II e III grado, e secondo me c'è stato un passaggio dato che dovevamo aggirare a sinistra e invece lo abbiamo passato a destra ed è diventato anche di IV, ormai erano passati tutti i dolori e abbiamo proseguito in cresta fino a giungere all'anticima, potevamo toccare con mano la vetta ma dato che era un corso e non si voleva rischiare più del dovuto ci siamo fermati e la mia felicità era immensa sono riuscito a fare quello che non credevo. Dopo una breve pausa abbiamo aspettato che venissero le altre cordate e siamo ridiscesi per la stessa via dell'andata, abbiamo attrezzato anche una discesa in corda doppia per superare una parete di 30 metri e così siamo tornati al rifugio. A fine giornata non riuscivo più a camminare ma ero arrivato e non riuscivo più a contenere la mia gioia.
4° Giorno
Sveglia alle 6:30 una bella colazione, abbiamo fatto una lezione di cartografia e via verso Chiareggio, Floriano il rifugista  mi lascia le ciabatte per scendere carico lo zaino in spalla e senza scarponi sembro una gazzella, una volta arrivati a Chiareggio saluto tutti e li ringrazio per il supporto datomi, bella esperienza con un gran bel gruppo affiatato tra giovani e meno giovani e naturalmente agli istruttori che ci hanno dato il massimo supporto. 


1 commento:

  1. Grazie Alessandro per aver condiviso la tua esperienza e le tue emozioni con tutti noi.Ti auguro che siano il viatico per tante altre avventure montane (vesciche escluse!!!)

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